Sei tornato da poco dalle vacanze e anche tu provi quella sottile sensazione di ansia e depressione? Chiaramente la nostalgia gioca la sua parte, ma non è il vero nocciolo della questione. Dai uno sguardo alla mia esperienza se vuoi capire il perché.
Il “divanometro” alle stelle
In quei giorni stavo sperimentando la vita di prima, e la cosa non mi piaceva per niente (la vita prima del mio grande cambiamento esistenziale). La mente ristagnava in un incessante eco ovattato, come se avessi avuto il cranio pieno di yogurt. La spinta creativa era ai suoi minimi storici. Alcuni pensieri si rifecero vivi dopo tanto tempo. Se avessi fatto, se fosse andata così. Fin dalla mattina permaneva soltanto un mite desiderio di svago e cazzeggio, una meta facilmente raggiungibile delineata da isolotti traboccanti di schermi TV, serie a puntate e divano. Il “divanometro” registrava picchi oramai dimenticati. La voglia di agire o di cominciare pratiche nuove rasentava il terreno. Il fisico si ribellava e nascondeva la sua frustrazione nella tosse e nei raffreddori. In sostanza, l’energia vitale sembrava scomparsa.
Ero reduce da un lungo viaggio, una meta che sognavo da anni, un’esperienza che aveva prosciugato la mia energia ma che in compenso mi ha permesso la comprensione di alcuni fattori per me molto significativi. Erano anni che non partorivo pensieri simili, ma questo ha confermato la validità delle tesi che divulghiamo in questo progetto. Se non hai mai letto gli articoli di radice, mi sto riferendo proprio all’energia vitale. Non è che non fossi felice perché, come abbiamo già visto precedentemente, quando una persona è realmente felice lo sarà per sempre, tuttavia percepivo il livello qualitativo della felicità in maniera molto diversa dal solito.
Ho deciso di riportare a te che leggi queste brevi righe per fornirti un ulteriore prova a favore della direzione intrapresa da questo progetto.
Piccoli cambiamenti per grandi risultati: vale anche al negativo
Al rientro dal lungo viaggio i miei personali 6 fattori chiave, che permettono di raggiungere un buon grado di energia vitale, erano stati completamente sfasati. Il risultato è tutto ciò che hai potuto leggere qua sopra. Per essere precisi, devo dire che è bastato lo stravolgimento di soli due elementi per far evaporare la maggior parte dell’energia.
Alimentazione
La mia alimentazione è stata totalmente ribaltata. Sono atterrato in un paese asiatico assieme a un gruppo organizzato. Ancor prima di partire avevo preso la decisione di non impormi limitazioni alimentari. Ho maturato quella decisione sia per non essere troppo d’intralcio agli altri, sia per sentirmi libero di fare ciò che il momento mi suggeriva. Cerco di asciugare il discorso: ho assaggiato e mangiato di tutto, o almeno, ciò che mi sentivo di ingerire al momento. Questo chiaramente ha contribuito ad intasare il mio organismo, ma si è trattato di un effetto che ben conoscevo e che avevo previsto con assoluta certezza.
Riposo
Venivo da una settimana che per motivi che non sto ad elencare avevo dormito assai poco, ma non potevo rimandare la partenza e partii già in debito. Dopo 14 ore di volo ho scoperto che l’azione dell’aereo sul mio corpo ha un effetto devastante. Ah, sia chiaro, non sto esagerando, ma non ti sto a spiegare proprio tutto… 😉 Fatto sta che dopo quella tetra esperienza l’itinerario del viaggio ci ha visto girovagare come formiche fameliche per riuscire a vedere tutte le mete del programma. La sera una doccia veloce, cena, e via nuovamente in giro tra i locali e le viuzze di Tokyo. Morale della favola, dormivo in media 5/6 ore a notte, e questo per 18 giorni, dove in tre di questi non ho proprio dormito, se non qualche sporadico riposino di qualche minuto in aereo. Chi ha provato può capire cosa sto dicendo. Questa combo è stata devastante, ed è bastata a prosciugarmi l’energia.
Gli altri fattori
Negli altri 4 elementi (se non li conosci ti consiglio di leggere Come cambiare la propria vita con l’energia vitale) non sono avvenuti cambiamenti così stravolgenti. Per quanto riguarda il movimento fisico non me la sono passata male, dato che eravamo praticamente sempre in cammino. Forse qualche pausa in più avrebbe fatto smettere ai piedi di urlare, ma è decisamente meglio molta attività che la completa sedentarietà.
L’aspetto più positivo del viaggio è stato il vivere quasi interamente all’aria aperta. Per questo motivo il respiro e la questione della luce solare (cielo permettendo) non sono stati sregolati più di tanto. Il silenzio invece è stato toccato dal cambiamento in questione, anche se non proprio così pesantemente. Il silenzio, inteso come tranquillità e assenza di suoni molesti, mancava spesso, e questo rubava qualche energia e sfasava il mio stato psicofisico. Devo comunque dire che la mente era abbastanza “neutra”. Non ho riscontrato un riempimento fastidioso di pensieri o intenzioni (devo fare questo o quello, voglio andare lì, mi serve quest’altro ecc.). E ci mancherebbe, ero in vacanza 🙂
Tieni d’occhio i 6 elementi per annullare ansia e depressione
Ho trascritto brevemente questa esperienza per far capire a chi segue il progetto come alcuni cambiamenti possono incidere sul livello di energia vitale. Chi ha già cominciato a sperimentare i nostri consigli di radice può riscontrare queste variazioni, sia in positivo (si spera) sia in negativo.
Se quindi anche a te capita di soffrire di ansia e depressione post viaggio stai pure tranquillo, tralasciando l’aspetto (emotivo) del ritorno alla solita monotonia, è un effetto decretato dalla scarsità di energia vitale.
La miglior soluzione per mantenere il vigore vitale quando siamo in viaggio sarebbe quella di giungere a dei compromessi per non sregolare totalmente il proprio stile di vita. Inutile dire che è meglio scegliere zone calde, sia per quanto riguarda cibo, ore di luce, qualità dell’aria e disponibilità di vivere all’aria aperta. Ad esempio, ci si potrebbe dare dei limiti nei 6 elementi chiave, questo senza andare a mettere restrizioni troppo limitanti per il tipo di viaggio che si vuole fare. Chiaro che se poi il tutto non viene vissuto come una restrizione e si ha la possibilità di portare il proprio stile di vita in qualunque zona, allora ben venga. In fondo è sempre una questione di scelta e di priorità. Scrivici le tue esperienze di viaggio. Hai riscontrato sintomi simili a quelli descritti nel ritorno alla solita vita?
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