Quante volte abbiamo parlato dell’ambiente che detta le regole della propria vita? Abbiamo posto l’attenzione in quel punto sia dal lato pratico, ciò che facciamo ogni giorno, sia nella divulgazione. Vedi i tre anni di questo blog, della nostra pagina Facebook e del nostro canale YouTube. Quando prendiamo in causa l’ambiente però, non intendiamo solo il fuori. Anche il proprio corpo, anche il proprio interno è un ambiente. Oggi analizziamo le differenze di un certo tipo di microbiota e microbioma umano rispetto a uno di tipo diverso.
Microbiota e microbioma
Piccola premessa, che io scriva microbioma o microbiota è da intendersi sempre come la medesima parola. Ho scelto di farlo dato che molti li usano come sinonimi, e quindi a qualcuno potrà suonare familiare un termine oppure l’altro, anche se non sarebbe del tutto corretto, dato che sono due termini che prevedono delle piccole differenze. Ma non è mia intenzione fare un trattato di microbiologia. Chiedo dunque agli esperti del settore di chiudere un occhio, poiché il mio intento verte in una direzione diversa dal classico articolo che cita quello studio o quell’altro dato numerico. Non è mai stato nel nostro stile. Per chi lo desidera ecco il link con la descrizione da Wikipedia.
Diamo i numeri
Te lo prometto, questi sono gli unici numeri che ti darò. Mi servono a introdurre il discorso a chi proprio non ne sa nulla dell’argomento. Il nostro corpo ospita all’incirca dai 35.000 ai 40.000 miliardi di batteri, ma vorrei fare una puntualizzazione: sarebbe meglio specificare che il nostro corpo è 35.000 miliardi di batteri, non che li ospita. Il microbioma umano, la cosiddétta flora batterica, è situato nell’intestino e arriva a pesare ben 1,5 kg. La maggior parte di queste colonie batteriche si trovano nel tratto intestinale.
Quel che voglio far comprendere in questo breve spazio è la vita dentro la vita. Siamo vivi perché siamo costituiti da parti vive, sempre più piccole, sempre più piccole… e di fattura sempre meno complessa. Noi esseri umani riusciamo ad avere pensieri ed esperienze complesse perché siamo tutto un insieme di sotto-categorie via via sempre più complesse (se si va verso la complessità). Possiamo dunque essere consapevoli di noi stessi, per questo motivo, e sempre per questo raggiungere gradi di pensiero e di azioni così complessi per poi infondere intelligenza nel mondo. Mi riferisco alle potenzialità normali dell’uomo e non all’andamento della società.
Cos’è il microbioma umano?
Cosa succede però quando queste strutture vanno morendo o quando l’equilibrio del microbioma umano in primis viene minato? Microbiota e microbioma sono una moltitudine eterogenea di batteri, funghi, protozoi, in certi casi virus ecc. L’organismo umano possiede uno specifico equilibrio di convivenza tra questi, cosa che si può avere perfettamente con una vita adatta a ciò che siamo come specie. Inutile negare che al giorno d’oggi quasi tutto va contro il nostro benessere.
In particolar modo, l’equilibrio della flora intestinale viene completamente modificato dal cibo che ingeriamo giorno dopo giorno. Non a caso un cittadino di Tokyo, un pastore delle grandi steppe mongole, o un italiano di Bari possiedono tre diversi tipi di microbiota.
Questo piccolo mondo si adatta a processare gli alimenti di cui maggiormente ci nutriamo. Se ad esempio ci nutriamo di farine raffinate, carne e zuccheri complessi in gran quantità la nostra flora batterica sarà di un certo tipo. Se invece assumiamo tante verdure crude, frutta e cereali integrali sarà di un altro tipo.
La tua vita appesa ad un batterio
Il cibo in particolare determina la natura del microbioma, e in base a questo possono insorgere una vastità di patologie. Facciamo alcuni esempi. Se mi nutro di molte farine raffinate, pizze, pasta, pane, crackers, e anche patate, birra… il mio intestino, come in seguito il resto del corpo, sarà terreno fertile per la proliferazione dei funghi. Se nell’ambiente intestinale aumentano i funghi, ci sarà una diminuzione degli altri viventi, ad esempio molte tipologie di batteri. In questo caso avviene un disequilibrio, e questo è l’effetto di un organismo che cerca di sopperire a un tipo di cibo assunto con regolarità. Il lettore dovrà sapere che una variazione del microbioma apporta una variazione nelle sensazioni, nell’umore, nei sintomi fastidiosi, malanni, energia percepita, qualità dei pensieri. Per dirla in breve, ogni cosa nella tua vita dipende da microbiota e microbioma.
Facciamo un altro esempio. Una persona che mangia al 95% cibi cotti, e che quindi rappresenta l’uomo medio normale, avrà una flora intestinale tarata negli anni a processare questo tipo di alimenti. Se ricordi cosa ho detto prima, noi siamo vita, un sottoinsieme di parti vive sempre più complesse o meno complesso in base alla direzione in cui si “guarda”. Se allora immettiamo delle strutture morte, prive di vita come lo sono un cordon bleu, o una piadina prosciutto e mozzarella, il microbiota deve adoperarsi a rendere il più compatibile possibile quella struttura morta con la struttura viva di cui siamo composti. Detta in termini poco scientifici, deve rendere il più vivo possibile un alimento morto. Ho parlato di questo nel primo articolo fondamentale sull’alimentazione, che è alla base di una vita felice.
Se invece mangiamo una pesca, delle foglie d’insalata appena colte o una carota cruda, queste sono strutture che contengono miliardi di batteri vivi, i quali contribuiscono alla popolazione del microbioma intestinale. Non si andrà a rischiare un calo progressivo né un disequilibrio importante. Inoltre non ci sarà quell’enorme dispendio di energia da parte dell’intestino che, in merito al processo di rendere vivo ciò che è morto, dovrà provvedere a tutta una serie di compromessi con il resto dell’organismo. Vedi il prendere acqua dalle altre zone del corpo, peristalsi continue (dispendio energetico) per la mancanza di fibre, produzione di enzimi per metabolizzare sostante poco compatibili con la nostra specie (dispendio energetico), stivare sostanze dannose per poi espellerle in futuro…
Se sei vivo hai più energia, se hai più energia sei più vivo
Sto parlando per l’ennesima volta di energia vitale. Questo insieme di processi derivati dal disequilibrio del microbiota intestinale richiede un’importante quantità di energia vitale che è essenziale per gli altri funzionamenti dell’organismo. Per questo ho affermato che tutto dipende dallo stato del microbioma umano. Si tratta sempre di andare alla Radice.
Non voglio fare il pippone mentale sul secondo cervello, sulla connessione intestino – cervello ecc. poiché sono stati pubblicati numerosi libri e contenuti a riguardo negli ultimi anni. Un intestino impegnato a rendere vivo ciò che è morto, nel corso degli anni ci renderà sempre più apatici, nervosi, svogliati… i pensieri saranno sempre più di scarsa qualità. Con ciò sarà più probabile cercare intrattenimento, giochi veloci in risposta al senso di pigrizia. E da ciò si avranno dei comportamenti che non portano nessun tipo di risultato soddisfacente. Ricordi lo schema:
No? allora rimedia subito leggendoti la serie più importante del progetto: la Radice, perché sto proprio parlando di questo in relazione al tema trattato.
Alcuni rimedi per la flora batterica
Ed ora passiamo ai rimedi che vengono forniti comunemente riguardo ai disturbi della flora batterica. Tutti noi abbiamo assunto i conosciuti fermenti lattici, che altro non sono che popolazioni di batteri. E tutti noi abbiamo notato gli scarsi risultati di questi, magari quando ci siamo sottoposti ad una cura antibiotica.
Probiotici e prebiotici
C’è poi la questione dei probiotici e dei prebiotici, che molti confondono o che nemmeno conoscono la loro esistenza. I probiotici sono sempre un gruppo di batteri selezionati che prevedono l’assunzione tramite bustine o pastiglie. Si può dire che facciano sempre parte dei fermenti lattici anche se magari possiedono uno spettro più ampio di tipologie e numero di batteri.
I prebiotici invece sono delle sostanze alimentari che promuovono la crescita di determinati ceppi di batteri utili all’equilibrio del microbioma umano. Ad esempio le inuline o i fructani che guarda caso si trovano quasi sempre in cibi crudi e non processati dall’uomo (e non in quell’arte millenaria della fermentazione, in cui l’uomo guida la dinamica lasciando che siano i batteri stessi a lavorare). Si trovano nelle banane, nelle cicorie crude, nell’aglio e cipolla, negli asparagi, nelle mele, alghe, e negli alimenti fermentati: crauti, tempeh, miso, natto, kimchi.
L’Asia e le sue pietanze fermentate
Questi ultimi piatti mi fanno pensare al mio viaggio in Giappone di alcuni anni fa dove mi sono nutrito principalmente di Ramen, piatti a base di riso raffinato, noodles, soba e qualche volte Sushi (dovevo assolutamente assaggiare l’originale). Non vi dico di come l’intestino si sia completamente addormentato.
Ma come fanno questi giapponesi a vivere così pensai. Poi mi giunse la risposta: non avevo toccato nessun tipo di cibo fermentato, che sono molto presenti nelle cucine orientali. Alimenti che vanno a controbilanciare una carenza di fibre e di prebiotici utili al transito intestinale.
Per quanto possano essere degli aiuti da poter integrare in situazioni disagevoli, sia per quanto riguarda il costo che l’effettivo valore non ritengo queste soluzioni molto efficaci. Sempre per rimanere nella mia esperienza, l’anno scorso ho preso per la prima volta una zecca. Naturalmente ero in una zona dove erano presenti le specie più pericolose di questo parassita, e tac: una bella infezione con un polpaccio che pareva un acino d’uva gigante tanto era diventato viola. Dopo molti anni di astinenza dai farmaci, ho dovuto farmi una cura intensiva di antibiotici, e di quelli belli potenti, per dirla in modo lungi dal linguaggio medico. Due settimane che mi hanno salvato la vita ma in cui il mio microbiota è stato completamente stravolto. Non vi dico quante cure di fermenti e probiotici ho provato nei mesi successivi. Pur sostenendo un’alimentazione adatta a un intestino sano, la situazione non migliorava.
Fervida
Dopo alcuni mesi, grazie ad un amico, sono venuto a conoscenza di Fervida, delle gocce in cui avevo riposto poche speranze. Si tratta di una semplice fermentazione di varie tipologie di alimenti, niente di più. L’effetto è stato sorprendente, mi sono ristabilizzato in pochi giorni, e ho continuato a fare i miei esperimenti come sempre quando vengo in contatto con nuove esperienze.
Senza fare un papiro che richiederebbe un altro post, ho provato varie quantità di questo prodotto: poche gocce al giorno, 6 o 7 a pasto. 20 al giorno ecc. Seguendo una dieta buona, seguendone una pessima: composta da cibi scadenti quali dolciumi, cibi raffinati e via dicendo. Morale della favola, l’effetto era sempre buono. Se qualcuno può essere interessato a Fervida linko una pagina per approfondire. Esiste anche un gruppo Facebook dove poter informarsi ancor più dettagliatamente e dialogare con persone che lo fanno da sé. Sì, perché lo si può fare comodamente a casa propria senza spendere nulla. Io ho provato una soluzione in gocce dal costo veramente irrisorio rispetto alla durata della boccetta, ma come ho detto, per chi decide di investire in tempo piuttosto che in denaro lo può fare da solo.
Flora microbica: non c’è pastiglia che tenga
Chi mi conosce sa che sono una persona che non vuole dipendere da nulla, se non dal buon cibo adatto all’uomo. E non parlo di dipendenza da cibo in modo “drogante” come ho già spiegato in alcuni post passati, ma del normale bisogno di cibo di ogni creatura vivente. Questo per dire che ho provato anche a sospendere l’uso del Fervida, e come immaginavo ho notato una funzionalità intestinale ridotta. Questa è una mia opinione personale. Una persona può scegliere di assumere queste gocce per tutta la vita, non sono fastidiose e si possono usare anche a mo’ di condimento dei piatti. Io preferisco un uso sporadico, ad esempio se dovesse ricapitarmi, facciamo le corna, un’altra cura debilitante, o in quei periodi in cui l’alimentazione peggiora. Preferisco sempre gli effetti lenti ma duraturi di una dieta adatta all’essere umano. Non c’è bustina, pastiglia o altro che regga il confronto.
Negli ultimi anni l’attenzione scientifica riguardo a microbiota e microbioma umano è accresciuta di molto. Si parla molto ultimamente di dieta e microbiota, di trapianti di flora batterica perché i risultati sono grandiosi e provati. Non si sta parlando di pseudo-scienze o teorie olistiche, per usare un termine che negli ultimi periodi non gode di buona fama. Questo per la colpa di quei fanfaroni che stanno un attimo a insozzare anni di buon lavoro dei colleghi, ma questo è un altro discorso.
Circonferenze da cui è difficile uscire: sia nel bene che nel male
Negli anni passati, senza essere così informato come oggi, ho imparato sul campo le differenze di un intestino in condizioni normali, che non sono quelle del 95% delle persone. Di come ogni cosa nella vita si modifica, di come serva meno di tutto perché siamo in grado di assaporarlo di più. e non parlo solo di cibo. Un intestino normale (non intasato) è in grado di assorbire con facilità le sostanze nutritive. Una flora batterica in equilibrio sventa le patologie sul nascere. Le malattie comuni sono solo un ricordo, e la capacità di essere svegli e presenti accresce senza sforzo. A questo punto gli interessi e i comportamenti sono più adatti a una vita degna di essere vissuta; e come sempre i cerchi si chiudono. Come da sempre ripetiamo, è tutta una questione di circoli virtuosi o viziosi.
Ora potrei impegnarmi ad elencare tutte le modifiche nella sfera vitale come risultato delle modifiche nel microbioma umano. Ma così, questo post non vedrebbe mai una fine. Tutto cambia, tutto! Non ho scelto il titolo a caso, si tratta di esperienze provate. E si tratta sempre di una scelta autonoma. Scegliere una direzione virtuosa e soddisfacente nel lungo periodo o una viziosa composta da brevi momenti euforici e insoddisfacente nel lungo periodo.
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