Viviamo in una società che ci sta omologando sempre più a forza di slogan propagandistici che ci vogliono convincere del contrario. Compra quella macchina per essere diverso, vestiti così per distinguerti dalla massa. Pensala in questo modo per essere la pecora nera del gregge. A sentir le parole delle persone, son tutti contro corrente, un po’ anormali e folli, un po’ tutti, appunto, pecore nere. I media in questo senso hanno capito benissimo come rincoglionirci. Non per niente ormai le pubblicità ruotano attorno alle sensazioni, alle emozioni e alle unicità (senza questo prodotto saresti uno dei tanti), al posto di dati tecnici privi di appeal.
Spesso sui social leggiamo frasi come sono sempre stata la pecora nera, sempre controcorrente, non ho mai seguito la moda. Ma allora, ci chiediamo noi, se ormai tutti si credono pecore nere perché continuiamo a constatare l’esistenza del gregge bianco? E soprattutto, perché il gregge è sempre più forte, a discapito del singolo individuo?
Dov’è finito il gregge?
Se è come dicono i più, questo gregge dovrebbe essersi sfaldato già da qualche tempo, eppure dalle parole e dalle azioni delle persone che osserviamo ogni giorno non ci sembra proprio. La risposta è forse che la pecora-uomo si è evoluta? Non è forse che le pecore bianche inconsapevoli si sono trasformate in pecore nere che escono dal gregge per farsi una foto, perché fa figo essere trash e controcorrente, per poi tornare al sicuro tra le altre pecore? Non è forse che sono pecore nere nel virtuale per poi continuare ad essere bianche nella vita reale?
Pecora nera nel Web, pecora bianca dal vivo
A sentir loro son tutti pecore nere. Eppure noi vediamo il sistema prendersi gioco di loro, vediamo i carrelli e le borse piene di ogni tipo di futilità annichilenti e mortali, vediamo i soliti copia-incolla sul web, le solite pose “stilistiche” e standardizzate nelle foto. Vediamo le solite reazioni alle solite cause. Dove sono queste pecore nere?
Sulla rete è facile essere pecora nera, basta indignarsi con quel politico corrotto, o con quel migrante stupratore, o con quel torturatore di animali… ma poi? Poi si continua a fare la solita, patetica vita di sempre. Schiavi del sistema, schiavi delle dipendenze che ci tengono legati ad esso, schiavi delle etichette a cui ci siamo identificati, schiavi della perpetua recita del nostro personaggio, schiavi di altri schiavi, come noi. È facile sul web, ma la rete e in particolare i social non devono essere un sostituto all’azione nella vita reale.
O bianco o nero, pur che tu scelga
Oggi tutti possono venire a conoscenza della verità, ma ormai a nessuno interessa. La verità, per sua natura, è scomoda. Fastidiosa per la società moderna, perché mette alla luce la nostra inettitudine, il nostro fallimento di umanità civilizzata. Per questo tutti sono pecore nere solo nel costume, dove i loro comportamenti palesano invece la loro candida natura di pecore bianche. La vera libertà non consiste nel seguire la moda o nel schierarsi contro essa.
La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta (Adorno).
Crediamo di pensare con la nostra testa quando in ogni cosa siamo stati ammaestrati a volerla, trainati dai nostri beceri piaceri come muli inconsapevoli. La nostra vista pare annebbiata come quella di miopi talpe, perché la verità e le soluzioni stazionano sempre a qualche metro da noi. Eppure sono tutti tra le strade, o meglio, tra gli schermi, a sentenziare pensa con la tua testa. È pericoloso suggerire di pensare con la propria testa a chi crede di pensare con la propria.
Se sei dentro il gregge non puoi vedere il gregge
Siamo dentro l’immagine, e fin quando siamo al suo interno non possiamo scorgerne i lineamenti. La Gioconda non sa di essere la gioconda, dovrebbe uscire dal dipinto per guardarsi. La Guernica di Picasso non può essere conscia dell’orrore che trasmette, così come la pecora bianca non può vedere il gregge e la sua direzione.
Vivere dentro una certa epoca significa essere inconsapevoli del suo stile (Yukio Mishima).
L’inconsapevole non è da considerarsi tale solo per quanto riguarda il lato negativo della nostra epoca. La moltitudine dell’umanità è inconsapevole dello stile di oggi anche per quanto riguarda le straordinarie possibilità e i vantaggi attuali.
Si vorrebbe vivere sempre in un’altra epoca al di là della nostra, proprio perché non si riesce ad essere consapevoli del suo stile. Prendiamo il concetto di verità. Oggi difficilmente ci è nascosta, oggi se lo si vuole si può sapere tutto o quasi. I mezzi d’informazione attuali sono, per dirne una, ciò che va a comporre lo stile positivo di oggi. Pensate cos’avrebbe potuto fare un Platone o un Tesla con questi mezzi.
Quindi è inutile cercare di scappare dal proprio tempo. L’evasione fine a se stessa è inutile, che lo si faccia nel reale o sulla rete. Dobbiamo accorgerci che, fin quando non decidiamo di uscire da quell’illogica sovrastruttura che io chiamo mondo umano, siamo tutti pecore bianche. O al massimo, bianche travestite da pecore nere.
Proprio vero: essere normali è banale, ci serve quel tocco di trasgressività… e poi torniamo a guardarci la partita alla tivù, sentendoci sportivi. 😉 Questo tipo di atteggiamento si riflette anche nel linguaggio. Per esempio, se dici di qualcuno che è “buono”, dall’altra parte arriva l’idea che sia un c*****ne, prima delle dovute (si spera) specifiche.
Vero, poi quando si parla con le persone, spesso le sentiamo lamentarsi della “gente”.
“La gente è manipolata, sono tutti pecoroni, aver a che fare con la gente non è bello…”, ma, quando lo facciamo anche noi dimentichiamo una cosa importantissima: la gente siamo noi.